martedì 24 giugno 2014

Brasile - Faces 2013


Devo ammetter di non essere un grande appassionato di calcio. I continui spostamenti, il fatto di dover spesso rinunciare alla TV per lunghi periodi piano piano hanno eroso il moi interesse per questo gioco, che in Italia é praticamente una religione. Ma l’affezione per la Nazionale é una di quelle cose che ti tiene ancora attaccato alla television e I Mondiali di Calcio restano un evento da non perdere. In questa occasione, curiosando sul web, ho scoperto che era stato creati il vino ufficiale delle Coppa del Mondo. Ho provato a reparirlo in giro un paio di mesi fa ma solo da poco in Europa é diventato accessibile e proprio ieri il corriere mi ha recapitato la tanto attesa bottiglia di rosso. Fischio d’inizio … via alla degustazione!



La tenuta

Nel 1875 le prime famiglie di immgranti veneti giunsero in Brasile. Alcuni di loro si insediarono nella regione del Rio Grande do Sul dove iniziarono la coltivazione delle uve che avevano portato dall’Italia. Anche la famiglia Carraro si insedio da quelle parti ma si dedicarono alla coltivazione di frutta. Solo un secolo più tardi Lidio Carraro mosso dalla passione per il vino, inizio la coltivazione delle uve merlot nella regione di Sierra do Sul. Quella specifica regione infatti poteva godere di una temperatura media annua di 17.2° C con una marcata escursione termica tra giorno e notte : condizioni insomma ideali per la corretta crescita e maturazione dell’uva.
Fin dagli albori di questa avventura Carraro abbraccio la filosofia della purezza, minimizzando gli interventi sia in vigna che in cantina. E rinuciando al legno per la maturazione con l’obiettivo di lasciare inalterate al massimo le caratteristiche del vino e del territorio da cui proviene. L’azienda vinicola, come la conosciamo oggi, nasce nel 2001 e quettro anni più tardi comincia la commercializzazione su large scala. E con essa arrivano premi e riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale.

Ultimo dei quali la vittoria nel concorso per la creazione del vino ufficiale della Coppa del Mondo 2014. 






Il vino

Faces 2013 é un vinaggio di 11 differenti vini, tanti quanti sono I component di une squadra di calico.  Le uve provengono da parcelle selezionate sparse tra le proprietà di famiglia e sono state vinificate separatamente. Gli enologi della cantina Carraro hanno condotto differenti prove fino ad ottenere il risultato desiderato. Ogni uva ha uno specific peso nell’assemblaggio e di conseguenza una precisa posizione sul campo di gioco di questa ipotetica “squadra di grappoli”:
Portiere: Malbec (responsabile del retrogusto, dona al vinaggio aroma di spezie dolci e frutta)
Difensori: Tannat, Nebbiolo, Ancellota and Alicante (danno struttura al vino)
Centrocampisti: Pinot Noir, Tempranillo, Touriga Nacional and Teroldego (danno al vino sia corpo sia un bouquet di profumi come violetta, cioccolata, progne e lamponi)
Attaccanti: Merlot and Cabernet Sauvignon (in percentuale I due vini più presenti nel prodotto finale e I primi ad essere riconosciuti in degustazione)
La vinificazione é condotta in vasche di acciaio inox a temperature controllata per un  periodo che varia dai 12 ai 18 mesi.


Nota di degustazione

Data
20 Giugno 2014


Nome
FACES
Vendemmia
2013
Nazione
Brasile
Regione
Rio Grande do Sul
AOC-DOC
//
Uve
Malbec, Tannat, Tempranillo, Nebbiolo, Ancellota, Touriga Nacional, Alicante, Pinot Noir, Merlot, Cabernet Sauvignon, Teroldego.
Temp. di servizio
16-18° C
Alcohol
13
Prezzo (in euro)
10








Esame Visivo
Esame Gusto Olfattivo
Limpidezza
Limpido
Corpo
Debole
Colore
Rosso Rubino
Equilibrio
Abbastanza Equilibrato
Consistenza
Poco consistente
Morbidezza
Abbastanza caldo
Effervescenza
//
Durezza
Abbastanza tannico


Intensità
Poco intenso
Esame Olfattivo
Aromi
Spezie dolci, frutti rossi
Intensità
Abbastanza intenso


Complessità
Abbastanza complesso
Persistenza
Poco persistente
Qualità
Abbastanza Fine
Considerazioni finali
Descrizione
Lamponi, prugne, cioccolato
Stato evolutivo
Pronto

violetta
Armonia
Abbastanza Armonico


Abbinamenti cibo-vino

L’abbinamento suggerito per eccellenza é con la pizza. Altre possibili accostamenti sono con carni grigliate, churrasco o con un piatto di formaggi stagionati.


Ho comprato questo vino incuriosito dalla possibilità diu assaggiare un vino brasiliano e colpito dal marketing che lo ha accompagnato in giro per il mondo. La famiglia Carraro ha Saputo mettere sul mercato un prodotto leggero che ben si sposasse con la calura che accompagna le partite dei mondiali. Quindi un prodotto giovane, di pronta beva, senza molte speranze di scrivere la storia del vino. Il risultato é: ho comprato e apprezzato il marchio; meno il contenuto.


giovedì 19 giugno 2014

Tanzania – Dodoma Dry Red


Quando comincio ad organizzare una vacanza all’estero sul mio browser apro tre finestre: sulla prima ricerco, ovviamente monumenti da visitare e luoghi da vedere; alla seconda finestra tocca la ricerca di gastronomia e prodotti tipici (assaggiare le pietanze locali é per noi una parte importante del contatto con un posto nuovo; e non ci facciamo mancare mai una gita ad un mercato e ad un supermercato locali per capire cosa e come mangiano da quelle parti); sulla terza finestra, naturalmente scrivo … vino
Lo scorso anno caso ha voluto che sia stato in Tanzania ben tre volte. La prima siamo stati con tutta la famiglia a Zanzibar per una sacrosanta settimana di relax. Le alter due volte, per lavoro, sono capitato a Dar Es Salaam e mi sono lanciato alla ricerca di vini locali. Su internet ho scoperto che i missionari (italiani) avevano portato con loro delle viti ed erano riusciti a produrre vino. Così mi sono recato in un supermercato locale e ho comprato tre bottiglie. Ecco la prima!!



La tenuta

All’origine di tutto c’é la Dodoma Wine Company (DOWICO) create dal neonate governo Tanzaniano negli anni sessanta del secolo scorso, subito dopo l’indipendenza, per espressa volontà di Mwalimu Julius Kambarage Nyerere. Nel 1961 infatti il Presidente e padre della patria tanzaniana visitò la regione scoprendovi le coltivazioni di uva. Così finanzio la compagnia e chiese ai missionari di fornire il loro supporto in termini di conoscenze in materia agraria.
La “cantina sociale … statale” incoraggiò la popolazione locale a produrre uva, creando sviluppo e ricchezza nella regione. Ma negli anni novanta il sistema crollò. Sulle macerie della DOWICO, la TDL (Tanzania Distilleries Ltd) comprò il marchio e riprese la produzione ereditando di fatto non solo le uve e la rete di produttori ma anche la missione sociale nella zona. Il prodotto principale dell’azienda era ed é in realtà il brandy ma la produzione di vino é rimasta una fetta costante nei loro rapporti annuali.



Il vino


Dodoma Dry Red deriva dalla raccolta di uve di produttori locali della regione di Dodoma. Il vino é un Makutupora (unica uva a bacca rossa coltivata nella regione, probabilmente una derivazione dell’Aleatico portato qui dai missionari) in purezza.
Il terreno arido e sabbioso, unito ad una bassa umidità crea le condizioni ideali per la coltivazione di uve asciutte, secche. I sistemi di irrigazione, ove presenti, sono generalmente insufficienti e le rese molto basse (3-5 tonnellate per ettaro). Ciononostante il clima della regione permette di avere due vendemmie: una nel mese di marzo (figlia in realtà della stagione delle piogge e generalmente di qualità insufficiente per la produzione di vino) e la seconda ad agosto. La TDL ha portanto con se esperti dal Sud Africa per migliorare i sistemi di coltivazione (mantenedo la sola vendemmia estiva) e aumentare le rese (fino a 15 tonnellate per ettaro).



Nota di degustazione


Data
18 June 2014


Nome
DODOMA Dry Red
Vendemmia
//
Nazione
Tanzania
Regione
Dodoma
AOC-DOC
//
Uve
Makutupora
Temp. di servizio
18° C
Alcohol
12.5
Prezzo (in euro)
5




Esame Visivo
Esame Gusto Olfattivo
Limpidezza
Limpido
Corpo
Debole
Colore
Rosso Rubino
Equilibrio
Abbastanza Equilibrato
Consistenza
Poco consistente
Morbidezza
Amabile – Abbastanza morbido
Effervescenza
//
Durezza
Poco Tannico


Intensità
Abbastanza intenso
Esame Olfattivo
Aromi
Cioccolata, frutta tropicale,
Intensità
Abbastanza intenso

albicocca
Complessità
Poco complesso
Persistenza
Poco persistente
Qualità
Abbastanza Fine
Considerazioni finali
Descrizione
Cioccolata, frutta tropicale
Stato evolutivo
Pronto


Armonia
Poco Armonico



Abbinamenti cibo-vino


Il suo abbinamento naturale é con la Nyama Choma piatto locale a base di carne, di capra o d’agnello, leggermente speziata e cotta alla griglia.



La Tanzania non é certamente l’Italia o la Francia per appeal internazionale in termini di vino. Ciononostante, la passione per questa bevanda ha spinto ad osare la sua produzione anche in queste zone … poco ospitali. La produzione, a livello nazionale é in crescita. E il coinvolgimento di una compagnia importante a livello nazionale porterà sicuramente benefici non in termini qualitativi.
Ma il mio tour enologico in Tanzania non é finito.
Alla prossima … bottiglia!

Francia – Château Miraval «Pink Floyd» Rosé 2013



Da quasi un anno abito in Provenza, terra di mare bellissimi, paesaggi cangianti e lavanda. Ma anche unica regione al mondo a dedicare al rosé una AOC (la nostra DOC). Da noi il rosé é un vino di nicchia, una maniera educata per dire che quasi non esiste, surclassato da una gamma di bianchi inarrivabili per qualità e varietà. Ma da queste parti il rosé é un rito e una tradizione. Ad una fiera locale di vini gli avventori saltavano a pié pari i Bordeaux, gli Chateauneuf du Pape perché « qui da noi si beve rosé ». Ma la Provenza, oggi, é la mia casa, per cui il mio viaggio ne ilvinochenontiaspetti parte proprio da qui. Da un rosé. E che rosé!



La tenuta

Lo “Château Miraval” si trova nel villaggio di Correns, nel dipartimento francese del Var. Siamo nel sud della Francia, tra Nizza e Marsiglia. Lo chateau é conosciuto in tutto il mondo per essere diventato, dal 2008, la residenza provenzale degli attori americani Brad Pitt e Angelina Jolie che, sotto la supervisione dell’enologo Marc Perrin, producono qui i loro vini.
La tenuta si estende su un’area complessiva di 400 ettari, soltanto 30 dei quali sono occupati da vigneti. Qui si producono vini sotto le AOC Coteaux Varois (bianco) e Côtes de Provence (bianco, rosso e rosé). Nell’immensa tenuta, ubicata sul sito di un antico insediamento pre romano, distacca la cantina, costruita nel 1850 da Joseph Lombot, l’inventore del cemento armato, allora proprietario del vicino « domaine de La Celle ».
Tra i precedenti propretari di questa tenuta ci sono il pianista jazz francese Jacques Loussier, che qui fece costruire una sala di registrazione dove hanno inciso I loro pezzi artisti del calibro di Sting, I Cranberries e I Pink Floyd (che qui registrarono alcuni pezzi dell’album The Wall). Nel 1993 la tenuta fu acquistata dell’americano Tom Bove, a cui si deve la svolta in senso qualitativo di una azienda che fino ad allora aveva sempre prodotto vin de pays.


Il vino

Il Miraval rosé viene dalle migliori parcelle della tenuta (Muriers, Longue, Romarin) e da una selezione di piccoli appezzamenti ubicati in prossimità del villaggio di Correns, nel cuore della Provenza.
Il terreno, in parte terrazzato, si estende su una altitudine media di 350 metri ed é argilloso e calcareo. Il clima é temperato, con una marcata escursione termica tra giorno e notte. In particolare poi, la vendemmia 2013 é stata caratterizzata da un inverno lungo e freddo, seguito da una primavera fredda e umida. Il risultato é un’uva quantitativamente scarsa ma capace di mantenere le attese.
La vendemmia avviene esclusivamente al mattino per evitare la calura eccessiva. Cinsault, Grenache e Rolle vanno direttamente alla pressatura soffice mentre il Syrah viene vinificato separatamente secondo il metodo saignee.
La vinificazione continua per in vasche inox a temperatura controllata (95%) e in botti (5%), prima dell’imbottigliamento e della messa in commercio.


Nota di degustazione

Data
11 Giugno 2014


Nome
MIRAVAL – PINK FLOYD
Vendemmia
2013
Nazione
Francia
Regione
Provenza
AOC-DOC
Cotes de Provence
Uve
Cinsault, Syrah, Rolle, Grenache
Temp. di servizio
8-10° C
Alcohol
13
Prezzo (in euro)
15




Esame Visivo
Esame Gusto Olfattivo
Limpidezza
Cristallino
Corpo
Di corpo
Colore
Rosa Tenue
Equilibrio
Equilibrato
Consistenza
Abbastanza consistente
Morbidezza
Secco – Leggero
Effervescenza
//
Durezza
Fresco


Intensità
Abbastanza intenso
Esame Olfattivo
Aromi
Ciliegie, fragoline di bosco
Intensità
Abbastanza intenso

Agrumi, minerali
Complessità
Abbastanza complesso
Persistenza
Abbastanza persistente
Qualità
Fine
Considerazioni finali
Descrizione
Fiori bianchi, Frutti rossi
Stato evolutivo
Pronto


Armonia
Armonico




Abbinamenti cibo-vino

Da solo come aperitivo o come accompagnamento a frutti di mare, insalate leggere.



Dietro il prezzo di una bottiglia di Miraval si cela indubbiamente il nome dei proprietari e il glamour della bottiglia. Ma si ritrova anche tutta la sapienza della famiglia Perrin che ha saputo dare vita ad un rosé che profuma di freschezza e ha tutto il sapore dell’estate. E della Provenza.

Contatti : www.miraval-provence.com