Devo ammetter di non essere un grande appassionato di
calcio. I continui spostamenti, il fatto di dover spesso
rinunciare alla TV per lunghi periodi piano piano hanno eroso il moi interesse
per questo gioco, che in Italia é praticamente una religione. Ma l’affezione per la
Nazionale é una di quelle cose che ti tiene ancora attaccato alla television e
I Mondiali di Calcio restano un evento da non perdere. In questa occasione,
curiosando sul web, ho scoperto che era stato creati il vino ufficiale delle
Coppa del Mondo. Ho provato a reparirlo in giro un paio di mesi fa ma solo da
poco in Europa é diventato accessibile e proprio ieri il corriere mi ha
recapitato la tanto attesa bottiglia di rosso. Fischio d’inizio … via alla
degustazione!
La tenuta
Nel 1875 le prime famiglie di immgranti veneti
giunsero in Brasile. Alcuni di loro si insediarono nella regione del Rio Grande
do Sul dove iniziarono la coltivazione delle uve che avevano portato
dall’Italia. Anche la famiglia Carraro si insedio da quelle parti ma si
dedicarono alla coltivazione di frutta. Solo un secolo più tardi Lidio Carraro
mosso dalla passione per il vino, inizio la coltivazione delle uve merlot nella
regione di Sierra do Sul. Quella specifica regione infatti poteva godere di una
temperatura media annua di 17.2° C con una marcata escursione termica tra
giorno e notte : condizioni insomma ideali per la corretta crescita e
maturazione dell’uva.
Fin
dagli albori di questa avventura Carraro abbraccio la filosofia della purezza,
minimizzando gli interventi sia in vigna che in cantina. E rinuciando al legno
per la maturazione con l’obiettivo di lasciare inalterate al massimo le
caratteristiche del vino e del territorio da cui proviene. L’azienda vinicola,
come la conosciamo oggi, nasce nel 2001 e quettro anni più tardi comincia la
commercializzazione su large scala. E con essa arrivano premi e riconoscimenti
a livello nazionale ed internazionale.
Ultimo
dei quali la vittoria nel concorso per la creazione del vino ufficiale della
Coppa del Mondo 2014.
Il vino
Faces
2013 é un vinaggio di 11 differenti vini, tanti quanti sono I component di une
squadra di calico. Le uve provengono da
parcelle selezionate sparse tra le proprietà di famiglia e sono state vinificate
separatamente. Gli enologi della cantina Carraro hanno condotto
differenti prove fino ad ottenere il risultato desiderato. Ogni uva ha uno
specific peso nell’assemblaggio e di conseguenza una precisa posizione sul
campo di gioco di questa ipotetica “squadra di grappoli”:
Portiere: Malbec (responsabile del retrogusto, dona al
vinaggio aroma di spezie dolci e frutta)
Difensori: Tannat, Nebbiolo, Ancellota and Alicante (danno
struttura al vino)
Centrocampisti: Pinot Noir, Tempranillo, Touriga Nacional
and Teroldego (danno al vino sia corpo sia un bouquet di profumi come violetta,
cioccolata, progne e lamponi)
Attaccanti: Merlot and Cabernet Sauvignon (in percentuale
I due vini più presenti nel prodotto finale e I primi ad essere riconosciuti in
degustazione)
La vinificazione é
condotta in vasche di acciaio inox a temperature controllata per un periodo che varia dai 12 ai 18 mesi.
Nota di degustazione
Data
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20 Giugno 2014
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Nome
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FACES
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Vendemmia
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2013
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Nazione
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Brasile
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Regione
|
Rio Grande do Sul
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AOC-DOC
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Uve
|
Malbec, Tannat, Tempranillo,
Nebbiolo, Ancellota, Touriga Nacional, Alicante, Pinot Noir, Merlot, Cabernet
Sauvignon, Teroldego.
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Temp. di
servizio
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16-18° C
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Alcohol
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13
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Prezzo (in
euro)
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10
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Esame Visivo
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Esame Gusto Olfattivo
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Limpidezza
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Limpido
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Corpo
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Debole
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Colore
|
Rosso Rubino
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Equilibrio
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Abbastanza
Equilibrato
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Consistenza
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Poco consistente
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Morbidezza
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Abbastanza caldo
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Effervescenza
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//
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Durezza
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Abbastanza tannico
|
Intensità
|
Poco intenso
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Esame Olfattivo
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Aromi
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Spezie dolci, frutti
rossi
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Intensità
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Abbastanza intenso
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Complessità
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Abbastanza complesso
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Persistenza
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Poco persistente
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Qualità
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Abbastanza Fine
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Considerazioni finali
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Descrizione
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Lamponi, prugne,
cioccolato
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Stato evolutivo
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Pronto
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violetta
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Armonia
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Abbastanza Armonico
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Abbinamenti
cibo-vino
Ho comprato questo vino incuriosito dalla
possibilità diu assaggiare un vino brasiliano e colpito dal marketing che lo ha
accompagnato in giro per il mondo. La famiglia Carraro ha Saputo mettere sul
mercato un prodotto leggero che ben si sposasse con la calura che accompagna le
partite dei mondiali. Quindi un prodotto giovane, di pronta beva, senza molte
speranze di scrivere la storia del vino. Il risultato é: ho comprato e
apprezzato il marchio; meno il contenuto.