Seconda tappa in Tanzania per il mio viaggio ideale intorno al mondo
alla ricerca di piccolo chicche nascoste. Dei tre che ho acquistato, questo
vino dovrebbe essere quello di mezzo per qualità e struttura. L’azienda che lo
produce beneficia fin dalla sua nascita di expertise italiana e hanno persino
un sito web! Cosa non commune da queste parti!
La curiosità è davvero tanta per cui
stappiamo la bottiglia e vediamo cosa ci nasconde!
Il produttore
Tutto comincia nel 2004 quando Fiorenzo Chesini, ingegnere ed imprenditore, accetta la sfida di scavare
un pozzo d’acqua potabile nei pressi di Hombòlo, per conto della Fondazione San
Zeno di Verona. Giunto sul luogo scopre che in quella regione, quindici anni prima,
un missionario italiano era riuscito a produrre vino. Tornato in Italia
racconta della sua scoperta proprio alla fondazione San Zeno che accetta di
finanziare la sfida di Chesini. Un vecchio deposito di cereali rimesso a nuovo
diventa la nuova cantina della neonata Central Tanzania Wine Company (CETAWICO)
e viene equipaggiata con attrezzature nuovissime. A condurla un agronomo
italiano e uno tanzaniano. I primi vini escono nel 2005 e cominciano a essere
diffusi sul mercato europeo e statunitense con buoni risultati. Da annoverare
anche una partecipazione al Vinitaly.
Il vino
Sharye è un uvaggio di
Marzemino, Teroldego, Syrah e Aglianico proveniente da differenti parcelle dei
produttori locali che coltivano l’uva, biologica, nei dintorni di Hombolo. La
regione di produzione é la Tanzania centrale, una regione dal clima gradevole e
ventilato con temperature che oscillano tra 20 e 35°C. Le precipitazioni sono
scarse ma la rete di canalizzazioni costruita dagli italiani negli anni novanta
dello scorso secolo consente una buona irrigazione nella zona e permette di
ottenere due vendemmie per anno (marzo e settembre).
Una volta terminata la
vendemmia le uve vengono pulite con aria compressa prima di passare alla
diraspapigiatrice. Il vino matura 6 mesi in vasche di acciaio inox a
temperatura controllata e poi conclude il suo cammino con due mesi di
affinamento in bottiglia in frigoriferi a temperatura controllata prima di
essere immessi in commercio.
Nota di
degustazione
Data
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01 Luglio 2014
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Nome
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SHARYE
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Vendemmia
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Nazione
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Tanzania
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Regione
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Hombolo
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AOC-DOC
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Uve
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Marzemino, Teroldego, Aglianico,
Syrah
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Temp. di servizio
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16-18° C
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Alcohol
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12,5
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Prezzo (in euro)
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6
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Esame Visivo
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Esame Gusto Olfattivo
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Limpidezza
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Limpido
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Corpo
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Di corpo
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Colore
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Rosso Rubino
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Equilibrio
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Equilibrato
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Consistenza
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Abbastanza consistente
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Morbidezza
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Caldo – Abbastanza Morbido
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Effervescenza
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Durezza
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Abbastanza Tannico
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Intensità
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Abbastanza intenso
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Esame Olfattivo
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Aromi
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Spezie dolci, frutti tropicali
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Intensità
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Abbastanza intenso
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Complessità
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Abbastanza complesso
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Persistenza
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Abbastanza persistente
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Qualità
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Fine
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Considerazioni finali
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Descrizione
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Albicocca, Spezie, Caffé
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Stato evolutivo
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Giovane
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Cioccolato
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Armonia
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Abbastanza Armonico
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Abbinamenti
cibo-vino
Arrosti, carni
grigliate, cacciagione e formaggi.
Lo Sharye ha un fondo di dolcezza che lo accompagna durante l’intera
degustazione, sia al naso sia in bocca; una dolcezza non stucchevole ma figlia
del caldo e delle caratteristiche del terroir tanzaniano. Un vino gradevole, di
pronta beva, ideale per dare un tocco esotico alla grigliata in spiaggia con
gli amici!
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