sabato 10 gennaio 2015

Bulgaria – Sintica Explosion Melnik 2008


Qualche settimana fa sono andato a visitare il salone del vino e della gastronomia in un paesino vicino Tolone. Adoriamo questo genere di eventi che ci permettono di conoscere, assaporare qualcosa di nuovo, e normalmente torniamo carichi di leccornie. Come sempre in questi casi I miei occhi vagano nervosa tra gli stand, alla ricerca della prossima specialità da gustare o del prossimo vino da assaggiare. E, all’improvviso, scorgono un cartello che dice: “Vini dalla BULGARIA”
Bulgaria? E vengono a vendere vini in Francia?
Dire che sono rimasto scosso é dir poco. Ma allo stesso tempo la mia curiosità ha avuto la meglio e mi sono deciuso a comprare una bottiglia di un vitigno autoctono bulgaro che mai avevo sentito nominare.
Il risultato di questo esperimento? Eccolo!


Il produttore
La cantina SINTICA nasce sulle vestigia del  Complex Experimental Station, creato alla metà del XX secolo nella città di Sandanski. Il Centro di Sperimentazione Agricola del Sud-Ovest della Bulgaria diede notevole impulso al settorer primario locale mediante la creazione e manipolazione di differenti specie vegetali e colture. Tuttavia, con il termine della pagina socialista e l’avvento della democrazia, esso cesso di esistere. Meno di venti anni dopo, nel 2006-2007, 3 giovani visionari cavalcarono l’idea di sviluppare il settore vinicolo in questo angolo di Bulgaria, proprio nell’area del defunta Experimental Station. Qui nasce SINTICA.
Unaccantina nuova di pacca, capace di produrre 500 000 litri di vino. I vigneti si estendono su una superficie di 325 acri (175 di nuova impiantazione) coltivati a  Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Syrah, Petit Verdot e Melnik. Tutti i vigneti si trovano nell’area dell’antico insediamento di Heraclea Sintica (città di cui si parla già nel III secolo d.C.) nella Valle della Struma.
Nel 2008 vedono la luce i primi vini. Dell’antico centro sperimentale rimane solamente la cantina sotterranea dedicata alla maturazione e affinamento dei vini più importanti. Qui la temperatura rimane costante a 14°C.
Il particolare terroir da cui derivano questi vini é della Valle della Sturma, circondata e protetta dai massicci montuosi del Pirin, Belasitsa, Ograjden. Il clima é tipicamente Mediterraneo con una temperatura media annua di 14.1°C ed una umidità media del 66%.
Le vigne sorgono tutte ad una altitudine media di 200 metri su suolo argillo calcareo e beneficiano di un microclima ideale, senza grosse gelate, con poca nebbia e pioggia e con il maggior numero di ore di insolazione (2506 ore annua) dell’intera Bulgaria.  Un mix di caratteristiche perfette per la produzione di buone uve da vino.


Il vino
Sintica Explosion 2008 deriva da uve raccolte il 27 settembre 2008 da un singolo vigneto nella regione della valle della Struma, in particolari aree dedicate alla coltivazione delle uve Melnik, nelle quali rigidi parametri do controllo delle rese cosi come maturità e qualità del frutto devono essere rispettati.
I grappoli, una volta raccolti, subiscono un duplice processo di selezione, prima in generale sui grappoli e poi nello specifico sul singolo grappolo, per eliminare gli acini non giunti a perfetta maturazione.
La macerazione dura 25 giorni e la fermentazione avviene in vasche di acciaio inox a temperature tra 25 e 30°C. Il vino cosi ottenuto matura 12 mesi in barriques di rovere francese e conclude il suo percorso con tre mesi di affinamento in bottiglia.
Il Melnik deriva da un ibrido; alla base troviamo il vitigno autoctono bulgaro SHIROKA MELNISHKA LOZA, che per sua natura pero produceva vini secchi e asciutti, non riuscendo mai ad arrivare al livello di maturazione ottimale prima dell’arrivo del freddo iautunnale. Ibridato con I principali vitigni francesi e internazionali se ne produssero diverse variant fino ad ottenere il RANNA MELNISHKA LOZA, o Melnik 55 o ancora, più semplicemente, Melnik. 

Nota di degustazione
Data
10 Novembre 2014


Nome
EXPLOSION
Vendemmia
2008
Nazione
Bulgaria
Regione
Struma Valley
AOC-DOC
//
Uve
Melnik
Temp. di servizio
17-18° C
Alcohol
14,5
Prezzo (in euro)
15








Esame Visivo
Esame Gusto Olfattivo
Limpidezza
Limpido
Corpo
Di corpo
Colore
Rosso Rubino
Equilibrio
Abbastanza Equilibrato
Consistenza
Abbastanza consistente
Morbidezza
Caldo
Effervescenza
//
Durezza
Abb. Tannico – Abb. Sapido


Intensità
Abbastanza intenso
Esame Olfattivo
Aromi
Frutti rossi
Intensità
Abbastanza intense


Complessità
Poco complesso
Persistenza
Poco persistente
Qualità
Abbastanza Fine
Considerazioni finali
Descrizione
Frutti rossi, ciliegie, prugne
Stato evolutivo
Pronto


Armonia
Abbastanza Armonico
Abbinamenti cibo-vino

Piatti a base di carni rosse, piatti speziati, cacciagione, formaggi maturi e/o speziati o anche da solo per degustazione.


Ho stappato questo vino pervaso da viva curiosità verso I prodotti di una terra a me davvero sconosciuta. Nel mio immaginario mi aspettavo di trovarmi di fronte ad un vino “casereccio”, magari pigiato con i piedi in una di quelle feste di paese che da noi stanno pian piano scomparendo. A mente fredda, dopo aver letto la storia di questo vino, l’immagine bucolica é stata spazzata via e sostituita da quella di un laboratorio, di qualcosa di chimico e rigidamente organizzato secondo gli schemi di matrice sovietica.
Sono convinto che la realtà sia nel mezzo e che la Sintica resti un’azienda che abbia beneficiato di anni di studi fatti in laboratorio ma che oggi tenti di recuperare quell’immagine bucolica della tradizione locale per farne un veicolo di comunicazione e marketing.
Al naso é la sensazione alcoolica a farla da padrone e a carpire ogni altro profumo; solo dopo una buona ossigenazione arrivano i sentori di frutti rossi. In bocca, in degustazione, il vino mi é apparso un po acido e con tannini marcati e ruvidi. Ho deciso di provarlo allora in abbinamento al frico (piatto tipico del Friuli Venezia Giulia a base di formaggio e patate) ottenendo un equilibrio vino/cibo di cui avevo davvero bisogno. Con il formaggio del frico il tannino si addolcisce ed esegue a dovere la sua funzione “pulitrice”. Ciononostante mi é rimasta in bocca una punta di acido.
Ho bevuto un secondo bicchiere in degustazione l’indomani e a distanza di 24 ore l’acidità era davvero forte, almeno per i miei gusti.
In entrambe le degustazione sono rimasti due fattori comuni: un buon corpo e una persistenza in bocca un po corta.
Consigliarlo? Ogni prodotto della mano dell’uomo va provato, riprovato, triprovato. Ne va seguita l’evoluzione sia in bottiglia sia nelle capacità dei produttori di migliorare continuamente le loro creazioni. Non riprenderei lo stesso vino, della stessa annata e della stessa cantina. Ma resto comunque curioso di provare sia gli altri prodotti di questa cantina (o lo stesso vino in annate successive) sia gli altri prodotti di questa regione.



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